lunedì 20 febbraio 2012

In questa Italia che non capisco

In questa Italia che non capisco, Twain Mark, €15,90;2011, 176 p., brossura; Editore Mattioli 1885  (collana Experience. Classici)


"Per quel che capisco, l'Italia per millecinquecento anni ha concentrato tutte le sue energie, tutte le sue finanze e tutta la sua operosità nella costruzione di meravigliosi edifici ecclesiastici, affamando metà dei suoi cittadini pur di riuscirvi. Al giorno d'oggi, è un grande museo di magnificenza e miseria. Il paese più disgraziato e principesco della terra."


Tratti da The Innocents abroad, colossale libro di viaggio pubblicato a puntate nel 1869, questi capitoli dedicati all’Italia sono particolarmente interessanti. Il viaggio, a bordo del piroscafo Quaker City, portò Twain in numerose tappe lungo le coste del Mediterraneo fino alla Terra Santa, passando anche per Milano, Genova, Pisa, Roma, Napoli e molte altre località. Pagine dense di arguzia e di sincera curiosità, lontana dai facili inchini che l’arte e l’architettura del nostro paese spesso hanno suscitato nei viaggiatori. Non sperate di trovare nemmeno un elogio della cucina italiana: Twain riesce a sorprendere anche qui.


TRADUZIONE
Sebastiano Pezzani


L'AUTORE
Mark Twain (1835 -1910)
Scrittore, umorista, letterato e conferenziere, è considerato fra i maggiori e più influenti scrittori del suo tempo. Autore prolifico, letto da generazioni di appassionati, arrivato alla scrittura dopo aver fatto innumerevoli mestieri, Twain incarna lo spirito di un’America iconoclasta e antipuritana, intelligente e open minded. William Falkner scrisse di lui: ‘fu il primo vero scrittore americano’. Hemingway non era di un parere diverso: ‘prima di lui,’ disse, ‘la narrativa americana non esisteva, e dopo di lui ben poco è stato aggiunto.’

Nessun commento:

Posta un commento